11.12.05

Presa di coscienza

Due giorni di sciopero degli organi di stampa, per una persona che scrive la cronaca locale in un piccolo capoluogo di provincia significa liberare la mente dalle categorie in cui è rinchiusa. Tanto attaccata ai piccoli fatti irrilevanti che capitano quotidianamente, la mente si addormenta e crede di fare grandi cose quando scrive di cazzate belle e buone.
Sei cosciente della pocchezza delle notizie che dai, ma non ti rendi conto di quanto futili siano fino a che non ti astrai e le guardi da fuori. Allora ti ricordi che scrivere di una vecchietta colpita da un auto mentre scarta a causa del peso della spesa sul manubrio è importante per la vecchietta e per chi la conosce, ma che nella storia complessiva dell'umanità è un fatto catalogabile sotto la voce "chissenefrega".

Prendere coscienza è un fatto pericoloso. Almeno per me, perché mi precipita nell'angoscia e nella voglia di andarmene. Di fare qualcosa di più. Altro perchè mi sento inutile.