8.11.05

Trieste

Domani non escono i giornali? È l’occasione giusta per una gita. Destinazione: Trieste per salutare qualche persona che non vedo ormai da anni. Trovare un parcheggio in centro è allucinante. Come sempre.
La giornata è bellissima e, terminato l’incontro, una passeggiata a Barcola per guardare il mare leggermente increspato dal vento è l’ideale. All’orizzonte, sfumate dalla foschia come disegni annacquati, si intravedono le forme della navi in rada, al largo filano invece le tavole da surf. Nel primo pomeriggio la temperatura è perfetta e prendersi una mezzora, per perdersi tra l’azzurro del golfo, non è tempo perso.
Mi colpisce un uomo con la barba e i capelli lunghi. Il loro colore è candido come la veste di un angelo. È nudo, vestito solo di un piccolo asciugamano intorno alla vita. Si sta infilando un paio di mutande, il resto dei vestiti sta ben disteso sulle pietre, come stessero li ad asciugare. Ha tutta l’aria d’essere un barbone. Con dignità si passa un pettine tra i capelli lisciandoli verso dietro. Si accorge di me e, vigliacco, distolgo lo sguardo indiscreto.
Mi sdraio su un blocco di cemento: è freddo, ma a scaldarmi ci sono il tepore del sole e il rumore del mare. Mi addormento. Non c'è bisogno di grandi viaggi. Basta poco per godersi la vita.