31.1.06

CSI Italia


Sto andando al giornale, quando mi accorgo di una squadra mista di polizia e carabinieri che rovista tra i cespugli di un distributore. Siamo nelle vicinanze del luogo dove poco più di 12 ore prima è stato arrestato un uomo per omicidio.
Cosa stiano cercando è evidente: l'arma del delitto.
Mi fermo. Mi avvicino e per prima cosa socializzo. Il capo squadra è stranamente aperto. Simpatico.
"Qui ci vorebbe Gisson", dice con accento sfacciatamente sardo.
"Nella realtà le cose non funzionano mai come in CSI. Una volta Grisson ha trovato un occhio umano in mezzo alla città, ha capito che è stato un corvo a portarcelo e dopo una veloce triangolazione, in quattro e quattro otto, ha trovato il cadavere a miglia di distanza e ha risolto il caso. Noi col cazzo. La realtà è diversa. Stiamo cercando da ore un coltelino che non può essere lontano dal luogo del delitto e non lo troviamo, può essere in migliaia di posti, fiume compreso".
Le ricerche si spostano vicino al fiume, con il metal detector il carabiniere procede con una certa logica, gli altri agenti rovistano secondo il celebre metodo fodato da un noto specialista: il dottor Akazzo.
"Sarebbe un bello scoop se lo trovassimo adesso"
"Beh, direi che avremmo risolto la giornata entrambi"
"Si, sarebbe bello, ma tanto non lo troviamo..." è la triste conclusione dell'ispettore. Aspetto un po', scatto qualche foto poi però decido di andarmene.