17.4.07

Senza parole

Il compagno della ragazza morta nell'incidente stradale è arrivato in redazione per caso e per caso abbiamo scoperto che era lui. Come accade sempre in questi casi l'imbarazzo è grande. Parliamo e mi dice che su alcuni giornali erano state scritte delle imprecisioni. Ha in mano la copia che parla della sua Serena e gli chiedo cortesemente di dirmi quali sono stati gli errori, così da non ripeterli scrivendo del funerale.
Legge e, a parte una sfumatura relativa al mestiere della giovane, dice che il resto del mio testo è corretto.
Mi raconta un po' di lei e io lo lascio parlare senza invadere la privacy. Prima di andarsene, dandomi del lei mi dice: "Grazie per non avermi chiesto il cognome e di essersi accontentato del nome, significa che ci sono ancora persone che fanno questo lavoro con sensibilità".
Sono rimasto senza parole.