8.2.06

Ode al refuso

L’errore tipografico è una cosa maligna:
lo si cerca e perseguita, ma esso se la svigna.

Finché la forma è in macchina si tiene ben celato,
si nasconde agli angoli, par che trattenga il fiato.

Neppure il microscopio a scorgerlo è bastante,
prima; ma dopo esso diventa un elefante.

Il povero tipografo inorridisce e freme
e il correttor colpevole il capo abbassa e geme,

perché se pur dell’opera tutto il resto è perfetto
si guarda con rammarico soltanto a quel difetto.