Ode al refuso
L’errore tipografico è una cosa maligna:
lo si cerca e perseguita, ma esso se la svigna.
Finché la forma è in macchina si tiene ben celato,
si nasconde agli angoli, par che trattenga il fiato.
Neppure il microscopio a scorgerlo è bastante,
prima; ma dopo esso diventa un elefante.
Il povero tipografo inorridisce e freme
e il correttor colpevole il capo abbassa e geme,
perché se pur dell’opera tutto il resto è perfetto
si guarda con rammarico soltanto a quel difetto.
lo si cerca e perseguita, ma esso se la svigna.
Finché la forma è in macchina si tiene ben celato,
si nasconde agli angoli, par che trattenga il fiato.
Neppure il microscopio a scorgerlo è bastante,
prima; ma dopo esso diventa un elefante.
Il povero tipografo inorridisce e freme
e il correttor colpevole il capo abbassa e geme,
perché se pur dell’opera tutto il resto è perfetto
si guarda con rammarico soltanto a quel difetto.
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