26.4.06

Non sanno neppure copiare.

Non sanno neppure più copiare. Anzi, non gli interessa neppure più. O forse è che nella scuola di oggi, gli studenti non ne hanno neppure bisogno, di copiare.

Comunque sia, il compito in classe di oggi che la professoressa di matematica ha dato alla classe dei due ragazzi a cui faccio sostegno mi ha gettato in un nuovo mondo. Un mondo che è folle anche per quello studente medio-mongolo che ero io ai tempi della scuola.

Punto primo, per questo sparuto gruppo di allievi di seconda media è difficile anche mettere le crocette. Ciò che è più grave è che per come era strutturato il quiz bastava leggere le domnde successive per trovare le risposte ai quesiti precedenti. Non era neppure necessario studiare.

Punto secondo, se le due ore di compito sono divise dalla ricreazione e l'insegnante permette di usufrire del quarto d'ora di pausa, come minimo io mi informo su come rispondere alle domande. Loro no. Magiano il panino o la merenda, giocano a pallone, cazzeggiano nella più totale tranquillità e alla campanella rientrano in classe per riprendere esattamente da dove avevano lasciato quindici minuti prima e con le medesime nozioni di quando erano usciti.
Non dico guardare sul libro, ma almeno chiedere ai compagni, consultarsi vedere se si può trarre vantaggio in qualche modo dalla pausa, questo dovrebbero farlo. Me lo aspetto. Invece no. Niente di niente.

Ok, non copi? Siamo giunti al livello che anche gli studenti sono integerrimi? Non ci credo, ma posso fare finta di crederci. Quello che non capisco - e non accetto - è il fatto che di fronte a una risposta multipla, non provino neppure a mettere la X. Alla peggio la probabilità di indovinare è una su quattro, non una su un milione. Cazzo, provaci almeno.