22.11.05

Sfoghi

Appena entrato, mi sono già perso nei meandri della rete e del suo apparente infinito potenziale.
Un blog tira l'altro e tra una notizia e un post, quasi mi dimentico di riflettere su di me e sul mondo dell'informazione.
Forse è meglio così perché negli ultimi due giorni ho rischiato di strozzare qualcuno (sempre la stessa persona) per la sua ottusità e la sua presunta conoscenza.

Questione n.1: se sull'area per la stampa di un sito c'è una foto, questa è messa lì con il preciso scopo di essere pubblicata e la sua qualità è quindi pubblicabile. Perchè questa persona invece di starmi a sentire, si deve mettere a urlare e ripetere più volte che le foto... tutte le foto ...in rete sono di pessima qualità? e per pigrizia, invece di metterci un istante e infilare un'immagine fresca, perde tempo per cercarne una d'archivio?

Questione 2: se una rubrica ha un logo che la rende rubrica, senza logo non ha senso mettere quella rubrica erchè non è più quella rubrica. Forse è tautologico, ma non posso non chiedermi perchè ho scritto il pezzo come se fosse la rubrica solo per compiacerlo.

16.11.05

Piano sequenza o montaggio della Vita?

La vita è come un film (ovvero: un pensiero nel traffico mattutino). La vita diventa noiosa se rimane come un lungo piano sequenza in soggettiva e senza virtuosismi, al contrario se la storia non ha mordente, ma il regista è bravo al montaggio e sa come cambiare il punto di vista, lo scorrere del tempo si fa interessante.
In pratica, tutto dipende da come scegliamo di guardare le cose e le persone. Tutto dipende dalla nostra "scelta stilistica" e solo in parte dal peronaggio che recitiamo.
Tutti hanno una buona storia da raccontare, ma non tutti lo sanno... per vncere l'Oscar nella categoria "miglior vita vissuta" basta trovare un buon regista.
Dobbiamo mettere in scena il nostro soggetto e dobbiamo farlo al meglio, altrimenti rimaniamo uno dei tanti modesti "blockbuster" sullo scaffale delle commedie.

11.11.05

bambino abbandonato?

10.11.05

Brda, Collio e Gorizia



Già che ci sono faccio un giro anche sui pendii della Brda, la parte slovena del Collio goriziano. Terre di vini. Anzi terra di vini. Singolare non plurale. Qui il confine taglia in due un'area unica e meravigiosa. In qualche modo ricorda i dolci saliscendi della Toscana, ma con le sue peculiarità.
Poco considerata dai percorsi turistici questa zona ha grande fascino. Ogni colle è dominato da piccoli insediamenti urbani. Sui fianchi delle colline i terrazzi con le vigne disegnano geometriee armoniche. Qua e là crescono anche ulivi e cigliegi. A dimostrare la mitezza del clima ci sono anche le palme. Piante che oltre confine si trovano spesso nei giardini delle ville di Gorizia, lontana provincia del nord est italiano.
Qui la vita scorre tranquilla e gli incidenti più banali diventano notizia. Per capire la qualità della vita di un luogo basta scorrere la cronaca locale. Molto più precisa di tanti studi e ricerche.
(Foto: Vigne sulla Brda e Villa a Gorizi)

8.11.05

Immagine rubata


Il Barbone di Barcola (Foto rubata)

Trieste

Domani non escono i giornali? È l’occasione giusta per una gita. Destinazione: Trieste per salutare qualche persona che non vedo ormai da anni. Trovare un parcheggio in centro è allucinante. Come sempre.
La giornata è bellissima e, terminato l’incontro, una passeggiata a Barcola per guardare il mare leggermente increspato dal vento è l’ideale. All’orizzonte, sfumate dalla foschia come disegni annacquati, si intravedono le forme della navi in rada, al largo filano invece le tavole da surf. Nel primo pomeriggio la temperatura è perfetta e prendersi una mezzora, per perdersi tra l’azzurro del golfo, non è tempo perso.
Mi colpisce un uomo con la barba e i capelli lunghi. Il loro colore è candido come la veste di un angelo. È nudo, vestito solo di un piccolo asciugamano intorno alla vita. Si sta infilando un paio di mutande, il resto dei vestiti sta ben disteso sulle pietre, come stessero li ad asciugare. Ha tutta l’aria d’essere un barbone. Con dignità si passa un pettine tra i capelli lisciandoli verso dietro. Si accorge di me e, vigliacco, distolgo lo sguardo indiscreto.
Mi sdraio su un blocco di cemento: è freddo, ma a scaldarmi ci sono il tepore del sole e il rumore del mare. Mi addormento. Non c'è bisogno di grandi viaggi. Basta poco per godersi la vita.

7.11.05

Compa


Compa, salone della comunicazione delle amministrazioni pubbliche, ovvero un sacco di denaro PUBBLICO buttato.

(Giudizio del piccolo inviato di provincia che, spedito a Bologna, non ha capito perché chi lo ha invitato, poi non gli ha neppure offerto una piadina).

Giudizio: scialacquatori e pezzenti.
(Foto: un'intervista per la web tv del Compa)

2.11.05

morte all'italiano

Responsabile sport Come riempio la pagina? hai qualcosa?
Stebi La rubrica di pallavolo, 10 moduli.
R.s. Si, e poi?
Stebi Niente.
...
R.s. ...e io cosa ci metto? Non hai altro?
...
Stebi Qualcosa lo trovo.
R.s. Quanta roba?
Stebi 6 moduli.
...
R.s. Ok, meglio che niente.

(mezz'ora dopo)

Stebi Posso arrivare a 8 moduli.
R.s. ALLORA NON HAI CAPITO, BISOGNA SCRIVERE IL PIU' POSSIBILE. DEVI FARMENE 10.
Stebi ????
...
Stebi Ok, faccio meglio. Uno da 8 moduli e un altro da 4. Così sono due titoli e va via più spazio.
R.s. (alza il pollice senza girarsi).

Gli consegno i tre pezzi, ne firmo solo uno e me ne vado. Il giorno dopo i due non firmati (rubrica e pezzo da 4 moduli) rimangono invariati, quello firmato viene allungato, perché LUI aveva deciso che comunque doveva arrivare a 10 moduli, e diventa una sequela di errori e di brutture che hanno ucciso la lingua italiana.

La rabbia è tanta, ma decido di non farmi venire il sangue cattivo. Domani questo giornale sarà carta straccia.

La morale è che non ci si può fidare mai e che bisogna sempre aspettare di vedere gli articoli nella pagina.